Lettera aperta dei Sindaci di Guardia Sanframondi, San Lorenzo Maggiore e Castelvenere

da Corriere del Sannio.it del 18 settembre 2010.

Ancora una volta aleggiano ombre e prospettive di speculazioni, che mirano al crollo dei prezzi delle migliori uve, nonostante una previsione di vendemmia sicuramente interessante in termini qualitativi.

Tale situazione non può più essere tollerata, per la stessa sopravvivenza del settore vitivinicolo provinciale che, oggi, più che mai ha bisogno dell’aiuto immediato delle istituzioni

Ricordiamo, prima di tutto a noi stessi, che le produzioni vitivinicole a denominazione di origine e ad indicazione geografica tipica, sono patrimonio economico, culturale e dell’ingegno territoriale.

Tale patrimonio deve essere tutelato con la costituzione di un tavolo tecnico ed istituzionale, che favorisca la realizzazione di un patto di stabilità sottoscritto dalla filiera beneventana, che crei riparo alle debolezze interne e soprattutto dagli speculatori esterni.

Si può facilmente osservare un mix di fattori che bloccano lo sviluppo economico del settore, nonostante le crescenti richieste da parte dei consumatori finali, dei vini ottenuti dalle uve autoctone (in modo particolare falangina, il cui costo di produzione non può essere inferiore a 60/70 CKilo) sul mercato regionale, nazionale ed internazionale.

Sicuramente una delle ragioni del ribasso del prezzo delle uve è la speculazione generata anche grazie alla mancanza di controlli sul mercato.
Non possono essere soggetti a controllo esclusivamente i viticoltori, i vigneron e le cooperative agricole, oppressi, ormai, dai controlli di filiera, mentre imbottigliatori e “triangolatori” vari possono operare liberamente speculando e portando alla morte interi territori.
Oggi è super controllato, con costi elevatissimi, e con scarso valore aggiunto, solo il viticoltore. Man mano che ci allontaniamo dal vigneto i controlli svaniscono.

Sono palesi anche errori di programmazione e commercializzazione della filiera. Dovrebbero far riflettere i numeri del settore, che indicano che la produzione campana di vino sarebbe in grado di soddisfare solo la metà della domanda regionale; ed allora perché impegnarsi, solo, in campagne promozionali in paesi esteri lontani con possibilità di successo minime con un marchio territoriale ancora troppo debole?
Perché non promuovere e valorizzare prodotti e territorio in ambito regionale?
La costiera amalfitana, sorrentina, le isole (Capri ed Ischia) la stessa città di Napoli, rappresentano una vetrina sul mondo; promuovere i vini su questi mercati significa in definitiva rafforzare il marchio territoriale del Sannio nel mondo.

Ma soprattutto occorre impedire, con tutte le forze e in tutti i modi possibili, l’oltraggio al territorio e ai suoi prodotti (sicuramente fatto in modo non consapevole), come quello messo in atto da una importante catena di distribuzione, che nell’ effettuare le proprie promozioni offre della falanghina beneventana a 50 centesimi di euro a fronte di 15 euro di spesa di pesce, ……….. magari di pangasio …….!!!!! In questo modo si svilisce un prodotto e l’intero territorio di provenienza.

Occorre intervenire:

  • Sostenendo il mercato delle uve;
  • Determinando il prezzo minimo di vendita delle uve e dei vini sfusi, sulla base di elementi di costo per tipologia di uva e sistemi di produzione;
  • Avendo contezza dei dati produttivi e di imbottigliamento per tipologia di prodotto;
  • Avendo una rilevazione della qualità e quantità al consumo oltre che dei prezzi;
  • Pianificando un programma promozionale adeguato volto a sostenere l’immagine dei prodotti e del Sannio .
  • Socializzando molte spese di consulenza che stanno ammazzando tante piccole aziende che, da sole, non possono permettersele.

Tanto premesso, non sottoscritti sindaci dei comuni di Guardia Sanframondi, Castelvenere e San Lorenzo Maggiore (i tre comuni più vitati dell’intera regione Campania), sollecitati dai propria concittadini e anche a nome dei tanti territori interessati, chiediamo l’attivazione di un tavolo istituzionale alle autorità in indirizzo che già hanno dato prova di sensibilità ed efficacia nella loro azione.

Floriano Panza
Guardia Sanframondi,

Emanuele De Libero
San Lorenzo Maggiore.

Mario Scetta
Castelvenere.

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